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Uso di bifosfonati e rischio di carcinoma mammario in postmenopausa


I bifosfonati sono comunemente utilizzati per il trattamento dell'osteoporosi e per la prevenzione e il trattamento delle lesioni scheletriche causate da tumori; tuttavia l'associazione tra uso di questi farmaci e rischio di sviluppare carcinoma mammario non è nota.

Il Breast Cancer in Northern Israel Study è uno studio di popolazione caso-controllo condotto nel nord di Israele su pazienti con tumore mammario e controlli.
L'utilizzo di bifosfonati è stato valutato in una coorte di 4039 pazienti in postmenopausa e controlli, membri di Clalit Health Services.

L'uso di bifosfonati per più di 1 anno prima della diagnosi, ma non per periodi inferiori all'anno, è risultato associato a una riduzione significativa del rischio relativo di carcinoma alla mammella ( odds ratio, OR=0.61 ).

Questa associazione è rimasta significativa dopo aggiustamento per età, consumo di frutta e verdura, attività sportiva, storia familiare di cancro al seno, gruppo etnico, indice di massa corporea, utilizzo di supplementi a base di calcio, terapia ormonale di sostituzione, numero di gravidanze, mesi di allattamento al seno ed età alla prima gravidanza ( OR=0.72 ).

Il rischio di tumore alla mammella non ha mostrato ulteriori cambiamenti in caso di utilizzo di bifosfonati per periodi più lunghi e i tumori identificati nelle donne esposte a bifosfonati sono risultati più spesso positivi per il recettore degli estrogeni e meno spesso poco differenziati.

In conclusione, l'utilizzo di bifosfonati per periodi superiori a 1 anno è risultato associato a una riduzione relativa del 28% nel rischio di carcinoma mammario in postmenopausa e i tumori sviluppati sotto trattamento con questi farmaci hanno mostrato la tendenza ad avere un profilo favorevole per quanto riguardava i fattori prognostici. ( Xagena2010 )

Rennert G et al, J Clin Oncol 2010; 28: 3577-3581

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